Passo le mie giornate
nel risveglio
da un buio caotico torpore
mio compagno
nella solitudine
e alleato nel mortale
scontro con il reale
Pigrizia, inerzia,
mi fanno tentennare
insensibili al frastuono
della melodia che mi pervade
Faccio capolino
dal rifugio antiatomico
dimora eterna
di chi per i troppi
rimpianti
non lascia la vita
scorrergli addosso
Come, altrimenti,
mirare ad un indecifrabile, impossibile
equilibrio?
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